domenica 16 agosto 2015

LOCANDA BONIFACIO VIII: Ambiente medievale ecucina moderna nel cuore di Sermoneta

 
La scorsa settimana ho avuto il piacere di cenare alla Locanda Bonifacio VIII a Sermoneta.
A colpirmi è subito l'ambiente: conviviale, caldo e curato.
Ad accogliermi i proprietari che mi fanno accomodare ai tavoli esterni.

Comincio subito a descrivervi i piatti!
L'antipasto: un tagliere con vari prodotti tipici locali e alcune specialità della casa.
Troviamo del prosciutto di Bassiano, a dir poco sublime; degli involtini di verza riempiti con salame, mozzarella di bufala e besciamella.. Idea simpatica, ma la mozzarella fuoriuscita leggermente, nel complesso il sapore è molto buono.
C'è anche un involtino di mortadella ripieno di patate e formaggio con sopra dell'aceto balsamico, il tutto servito caldo: molto buono, cremoso e saporito.


Su un vassoietto a parte mi viene servito del cous cous, una panzanella Toscana e dei ceci con del miele, e della composta di cipolla esclusiva di Vincenzo, il proprietario.
Su suo suggerimento ho provato il miele sulla ricotta, sulla quale c'erano già delle scaglie di mandorle; la ricotta di per se non era molto intesa di sapore e risultava delicato e dolce.
Invece sui formaggi stagionati ho provato la composta di cipolle, ve la consiglio!



Mi vengono serviti due primi: un raviolo di tartufo e patate e degli strozzapreti con un sugo di pomodoro e salsiccia sbriciolata, scaglie di mandorle e ricotta salata.

 
Del raviolo ho apprezzato l'equilibrio dei sapori, poiché il tartufo è stato messo al punto giusto, non era troppo e non copriva il resto dei sapori.
Degli strozzapreti invece mi è piaciuto il sugo e l'accostamento delle mandorle alla ricotta salata. Il sapore era buono, secondo me da provare anche con un altro formato di pasta.

Passiamo al secondo. Mi viene servita una tagliata di scottona completa, con rucola, pachino e grana. (La scottona è l'animale a metà tra la vitella e la manza, che non ha ancora partorito).
Ammetto che questa tagliata mi ha conquistato. La cottura era perfetta e la carne morbida e succosa.


Per concludere la cena la cameriera ha deciso di portarci un piatto con assaggi dei vari dolci della casa, così da non perderne neanche uno.


Semifreddo con arancia e limone: ad un primo assaggio risulta abbastanza aspro, dunque dipende molto dal gusto personale.
Cheesecake ai frutti di bosco: la glassa è molto dolce, dunque tende a coprire un po' il sapore del formaggio che infatti passa in secondo piano. Ma sommariamente l'insieme è buono. Sopratutto il biscotto croccante e friabile.
Crostata amarene e crema: frolla morbidissima e accostamento paradisiaco. Da leccarsi i baffi.
Sbriciolona al cioccolato con ricotta e pere: la ricotta serve solo per dare la consistenza morbida, il cioccolato funge da elemento croccante, e le pere donano rotondità al dessert.
Semifreddo rum, amaretto e scaglie di cioccolato: si sente subito il rum ma il retrogusto è apprezzabile. Nell'insieme un dolce ben riuscito.

Tutta la cena è stata accompagnata da un vino rosso: Riflessi del Circeo Cantina S. Andrea.

I proprietari , Vincenzo e Barbara, sono marito e moglie ed insieme hanno deciso di aprire questo ristorante data la passione culinaria di lui. Barbara lo ha seguito in questa avventura.
I loro piatti forti sono la guancia di manzo brasata al vino rosso, il calamaro ripieno e il gamberone fritto con olio piccante.
Ogni ingrediente è a km 0, dunque sempre fresco e del territorio.
Anche il pane è prodotto da loro usando solamente lievito madre.
Una delle chicche del locale sono i tanti vini imbottigliati tra cui poter scegliere, che passano da un vino più economico fino ad arrivare a quelli più pregiati.


Se avete la fortuna di capitarci d'estate vi consiglio di cenare all'aperto poiché la vista è davvero molto suggestiva.



di Elisa Quaranta.

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